Panico al Pronto Soccorso

Una giornata d’inferno quella vissuta nel pronto soccorso.

 

Ennesima aggressione ai danni di operatori sanitari e pazienti.

 

Nel tardo pomeriggio di

ieri un paziente psichiatrico è stato trasportato dall’ospedale di Frosinone a quello di Cassino. Giunto nel nosocomio della città martire ha dato in escandescenza aggredendo un infermiere, una Oss e lanciando un monitor e qualunque oggetto si trovasse dinanzi nella sala rossa. Presenti anche alcuni bambini rimasti coinvolti in un incidente stradale che si sono fortemente spaventati per quanto stava accadendo.

 

Per sedare gli animi e bloccare l’uomo è stato necessario l’intervento di sette persone. «Quello che è accaduto sabato pomeriggio è l’ennesimo episodio di violenza che si registra all’interno delle strutture sanitarie della provincia di Frosinone – hanno affermato il Segretario Generale della Cisl Fp Frosinone Antonio Cuozzo e la Responsabile Cisl Fp Polo D Rosaria Piscopo –

 

Una situazione che, ormai, è all’ordine del giorno e per la quale non vengono posti in campo i giusti provvedimenti. Sabato pomeriggio erano presenti all’interno del pronto soccorso anche dei bambini già spaventati per l’incidente in cui erano rimasti coinvolti che si sono ulteriormente spaventati per la furia di quest’uomo che ha lanciato ogni oggetto in tutto il reparto.

 

Episodi del genere non possono essere tollerati e non si può accettare che una situazione come questa passi nel silenzio più totale dell’istituzione che dovrebbe vigilare e assicurare provvedimenti: la Regione Lazio. Oggi Cassino vive la situazione più difficile essendo l’unico centro Spdc ancora aperto in provincia di Frosinone, a questo si aggiunge l’assenza di una vigilanza attiva per tutto il giorno, in ogni giorno dell’anno.

 

Pazienti e operatori sanitari vengono abbandonati e lasciati al proprio destino e tutto questo è assolutamente inaccettabile. Ci auguriamo che dalla Regione Lazio arrivino le giuste risposte. È ora di dire basta a questi episodi di violenza, è ora di supportare e proteggere gli operatori sanitari”.

 

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