Omicidio Yrelis. La Parola alla Corte Costituzionale

Processo fermo.

 

C’è un dubbio di costituzionalità.

 

Parliamo del processo che vede imputato per omicidio Sandro di Carlo 26enne di Cassino. 

Secondo l’accusa sarebbe lui l’omicida che a maggio 2023 colpì a morte Yrelis Pena Santana 34enne con quattro coltellate. Deve rispondere di omicidio e quindi rischia l’ergastolo. Perché il processo è fermo? Perché la difesa ha chiesto che l’uomo sia giudicato con rito abbreviato. La legge ordinaria però vieta l’abbreviato per crimini rilevanti come l’omicidio.

 

Il giudice quindi si chiede se tale legge sia o no rispettosa della costituzione. In particolare l’articolo 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge…) articolo 27 (…Le pene… non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato) e articolo 111 (La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge).

 

Insomma c’è il fondato dubbio che il fatto che ad un imputato di omicidio non possa essere applicato il rito abbreviato sia in linea con i principi costituzionali. Prima di andare avanti quindi si attende che la Corte Costituzionale si esprima in proposito.

 

Nel frattempo è stata richiesta un’altra perizia per l’imputato. La difesa vuole conoscere se questi era o no nel pieno possesso delle sue facoltà mentali al momento del delitto. E, nel caso non lo era, quale sarebbe la giusta detenzione? deve restare in carcere? Deve essere curato?

 

Attualmente l’imputato è ristretto presso il carcere di Regina Coeli. C’è da dire che lui si sarebbe dichiarato estraneo all’omicidio: sarebbe entrato in casa di Yrelis solo dopo che lei era stata assassinata. In attesa della perizia l’udienza è rinviata al 5 luglio. 

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