
Falsi crediti di imposta.
Oltre 76 milioni di euro sequestrati dalla guardia di finanza.
Sotto la lente dei finanzieri è finita una nota società finanziaria
operante nel cassinate. Le indagini partite da qui hanno poi fatto emergere un sistema fraudolento operante su tutto il territorio nazionale dedito alle frodi in materia di cessioni di credito d’imposta. 36 le società radicate in diverse regioni d’Italia sotto inchiesta.
87 le persone fisiche accusate a vario titolo di concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In pratica i finanzieri hanno individuato molteplici cessioni di crediti d’imposta di origine illecita che in parte sono stati monetizzati a mezzo cessione a Poste Italiane, in altri casi presenti sui cassetti fiscali di soggetti terzi, oppure utilizzati in compensazione di quanto dovuto in termini di imposte da versare all’Erario.
In alcuni casi gli indagati non avevano in realtà la disponibilità dei fabbricati su cui si sarebbero effettuati i lavori. In altri casi, le società che avrebbero dovuto svolgere i lavori erano di recente costituzione e, dunque, costituite ad hoc solo per creare i crediti di imposta illeciti, non assolvendo neanche agli obblighi dichiarativi.
I bonus edilizi illeciti, così immessi sul mercato, erano costituiti prevalentemente da crediti d’imposta da “sisma bonus” e da ristrutturazione edilizia, maturati su immobili per la maggior parte localizzati in Puglia, mentre i soggetti indagati sono per la maggior parte radicati in Lombardia, Campania, Lazio e Puglia.
Un danno patrimoniale all’Erario attualmente stimato per un valore di oltre 76 milioni di euro.
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