Centro Storico. Tempo di Proposte

Ne abbiamo già parlato.

 

La storia dell’immobilità del centro storico prende le mosse da più di mezzo secolo fa.

 

In questo lasso temporale abbiamo assistito al boom economico ed edilizio degli anni ’60 e al mutamento di

abitudini e costumi di vita. Scendere a valle diventa una realtà imprescindibile e travolgente. (https://www.frosinoneweb.net/2018/07/25/il-certificato-di-morte-del-centro-storico).

Il fenomeno, peraltro, non è solo frusinate ma investe quasi tutti i comuni della provincia ciociara a conformazione pedemontana.

 

Arrivando addirittura al punto di creare due insanabili e contrastanti nuove “etnie” in ciascun comune: “chiglie d’ ncima e chiglie d’attera, chiglie d’ammonte e chiglie d’abballe”.

 

Le zone basse e pianeggianti diventano l’eldorado, la terra promessa… il fenomeno è inarrestabile e senza soluzione di continuità. Sennonché – e senza mettere in comodo G.B.Vico – ad ogni corso si contrappone, nel tempo, un ricorso.

 

Ai tempi nostri si assiste ad una voglia di ritorno nei centri storici. Anche Frosinone non è indenne con concreti tentativi di riappropriazione dei vetusti territori (leggi il-declino-del-centro-storico)

A fronte del descritto fenomeno la politica cittadina è stata sempre scarsamente interessata.

 

Nessuna pianificazione particolareggiata, nessun intervento di ampio respiro: solo qualche spot fallimentare e di pura fantasia.

 

Con il risultato che conosciamo: un centro storico vuoto, scarso traffico – sia pedonale che automobilistico -, tre quarti delle serrande abbassate e chiuse da decenni, due sole filiali di banche frequentate da umanità vivente, un paio di supermercati (dove il prefisso super è assolutamente inadeguato), due o tre negozi di prossimità che una volta si chiamavano generi alimentari, tre frutterie due delle quali ricomprese nella categoria che precede.

Qui va pure detto che a fronte della pubblica inerzia, si accompagna la svogliatezza dell’azione privata intesa come intervento propositivo: la “nouvelle vague” ambientalista ed ecologista è tutta protesa alla realizzazione di piste ciclabili, a “sfrattare” lo Schioppo, ad immaginare un irrealizzabile parco del fiume Cosa oltre che esercitare uno sterile, improduttivo e ripetitivo “ius murmurandi” che consiste nel deprecare, criticare e disapprovare le altrui idee e iniziative, senza proporre alcunché (disciplina nella quale i frusinati sono campioni mondiali).

Centro Storico. Proposte

Torniamo al centro storico cercando di individuare qualche soluzione. E prendiamo sotto osservazione una “area di assaggio” e cioè una parte del centro compresa fra l’arco Campagiorni (porta Napoli) e l’arco di piazza Garibaldi (porta Romana) che unisce via Angeloni e via Garibaldi. Una camminata su questo percorso è avvilente e desolante. Era il cuore pulsante di Frosinone ed ora è ridotto a un deprimente tragitto che mette angoscia al solitario viandante che lo percorre dopo il crepuscolo.

 

I locali terranei sono chiusi e abbandonati da decenni. I valori di mercato nelle compravendite sono sprofondati verso il basso, complice anche il fatto che la tassazione degli inutilizzati locali, sconta un’altra nefandezza e cioè che secondo il catasto (ora Agenzia delle Entrate) un metro quadrato della vecchia bottega di via Angeloni, vale di più di un metro quadrato di un negozio di via Aldo Moro. È una vecchia legge del 1939 mai rivista.

 

Bisogna re-incentivare l’uso di questi locali non mancando di stabilire una prima regola: “Ti devi scordare di ridare al centro storico, la vocazione commerciale”. Questa scelta è ormai anacronistica e fuori tempo. Il cosiddetto e-commerce, e cioè gli acquisti su internet, stanno stravolgendo le vecchie regole commerciali. E non solo nei centri storici.

La prima mossa, o il primo tentativo, è quello di un censimento e sommaria analisi dello stato di conservazione e manutenzione di questi locali.

 

Questo è compito – anzi dovere – dell’amministrazione comunale che potrebbe farlo con le risorse tecniche interne o delegandole a un gruppo di professionisti.

 

Il tecnico incaricato esaminerà lo stato di manutenzione, di conservazione, l’ipotesi di agibilità, lo stato di “vivibilità” del locale proponendone una nuova destinazione con eventuali emendamenti alla costruzione: negozio, abitazione, ufficio o studio privato, ecc.

 

Potrà apparire bislacca, ma l’idea di poter realizzare alloggi terranei (laddove le condizioni lo consentano) potrebbe essere una buona soluzione per creare abitazioni di modeste dimensioni – sul modello del monolocale – per anziani, persone svantaggiate e portatori di handicap.

 

A seguire, si può ipotizzare l’insediamento di piccoli uffici e studi privati e cioè di quelle attività lavorative che non prevedono flussi di affluenza notevoli.

 

E siccome da cosa nasce cosa, se in un qualsiasi modo cominci a ripopolare questo centro, si potrebbe mettere in moto un volano di ripresa con impensabili conseguenze.

Alla parte pubblica resta sempre l’incombenza della detassazione (Tari, Imu, Tasi… e compagnia cantante) e dell’incentivo. Per quanto riguarda, da ultimo, l’ingessatura urbanistica il comune sa come fare.

 

Se l’hai fatto per piazza Risorgimento, e non potevi farlo, se l’hai fatto concedendo la realizzazione di abitazioni al posto di un vecchio e dismesso cinema in corso della Repubblica, e non potevi farlo, evidentemente ce l’hai la possibilità di derogare e modificare la norma urbanistica.

 

Si tratta, per concludere, di una idea primordiale, arronzata, abborracciata ma che può costituire una base di discussione aperta agli uomini di buona volontà. Cercando di evitare, ovviamente, “il ius murmurandi”.

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Commenti: 13
  • #1

    Proposte (domenica, 05 agosto 2018 11:48)

    Affitti decisi dal comune e zero tasse per chi affitta e chi prende in affitto per 5 anni!!!!!

    Riaprirebbero le circa 100 vetrine dall’arco campagiorni a via Garibaldi e in via Plebiscito!!

  • #2

    Pi (domenica, 05 agosto 2018 12:15)

    Ormai c’è bisogno di parcheggio se non c’è parcheggio la zona rimarrà quella che è, morta

  • #3

    Luciano Bracaglia (domenica, 05 agosto 2018 14:41)

    Ma quale parcheggio..? Maledette macchine inquinanti...! Isole pedonali per lo shopping e le macchine le lasci ai parcheggi a valle.
    Non funziona l'ascensore...? Metti navette a passaggio continuo e risparmi una montagna di soldi in manutenzioni al maledetto ascensore....

  • #4

    Pi (domenica, 05 agosto 2018 15:46)

    Luciano sono d’accordo con te sul l’inquinamento, ma sono convinto che la gente non prende ne navetta o l’ascensore porta la macchina dappertutto e senza parcheggio il centro storico rimarrà dov’è

  • #5

    Fausto (domenica, 05 agosto 2018 17:26)

    Realistico articolo-proposta di Mauro completato dalle proposte di altri concittadini.Sig.SINDACO le prenda in considerazione e le porti in consiglio,magari r ealizzandole!!!...Non vogliamo sentirle dire che è il sindaco di tutti....vogliamo che lo dimostri...e tutti i cittadini gliene saranno grati. Buon lavoro

  • #6

    Mm (domenica, 05 agosto 2018 17:28)

    Un parcheggio sul piazzale vicino S.Maria (dietro dove c'era il serbatoio)? Anche su due piani, in ogni caso condivido pienamente #4, la gente vuole entrare con l'auto nei negozi, poi però va in palestra per buttare qualche kilo di troppo (ma 100 metri a piedi nooooooo).

  • #7

    Mauretto (domenica, 05 agosto 2018 17:58)

    Piazza Scappaticci?

  • #8

    ivo spin (lunedì, 06 agosto 2018 08:30)

    QUELL'NSEGNA CHE SI INTRAVEDE CON LA SCRITTA BAR,QUELLO ERA IL NOSTRO BAR DI FAMIGLIA RILEVATO IN MANO AL VECCHIO E BRAVO GUIDO CELANI PERSONA FANTASTICA E QUEL LOCALE LO ABBIAMO RISTRUTTURATO NOI,LE AUTORITA' NON CI DETTERO UNA MANO UN CENTESIMO DI UN SOLDO NE' UN AIUTO MORALE CHE SAREBBE STATO PIU DI TANTI SOLDI MESSI INSIEME ANZI DA CHE IL LOCALE PAGAVA UN VECCHIO AFFITTO COMUNALE QUANDO VIDERO CHE LAVORAVA BENE E QUESTO GRAZIE A NOI FAMIGLIA ANTONUCCI IL COMUNE CI DISSE CHE SE VOLEVAMO RESTARE LA A SCADENZA DEL CONTRATTO,O CE LO DOVEVAMOP COMPRARE O DOVEVAMO PAGARE UN AFFITTO MOLTO PIU ALTO E COSI FACEMMMO,MA PUR COMPRANDOLO COL CA.....CHE AVREBBE GUARDATO AL CORAGGIO DI DUE GIOVANI DI 20 ANNI CHE AVEVANO AVUTO AD INVESTIRE LA,E COL CA....CHE SCALAVA I 60 MILIONI DI ALLLORA DELLA RISTRUTTURAZIONE.MO VOGLIONO RIVALUTARE?RAGAZZI FATEVI DARE PRIMA I SOLDI DAL COMUNE E POI UINVESTITE.

  • #9

    ... (lunedì, 06 agosto 2018 10:23)

    tenuto conto che sul piano estetico/turistico il centro storico del capoluogo è appetibile meno d'una colica renale, credo che l'unico "suggerimento" possibile sia quello di detassare alla massima potenza l'apertura di attività commerciali, senza di quelle non può esserci futuro.
    credo comunque sia troppo tardi. kaputt.

  • #10

    Io (lunedì, 06 agosto 2018 18:38)

    Io farei un parcheggio.. nell' area dove c'è il parco Conad ( a fianco del bar Tucci) di quelli moderni e belli un multipiano con verde sul tetto.. poi allergherei lo slargo sotto la prefettura e dove arriva l' ascensore inclinato per fare una piazza( Frosinone non c'è l' ha.. unico paese in Italia) e farei la Ztl.. tutto questo unito ad seria politica fiscale potrebbe invertire la tendenza.. poi occorre fare una giusta manutenzione, pulizia..

  • #11

    ROS (martedì, 07 agosto 2018 07:27)

    Sbragate tutto e fate un parcheggio

  • #12

    Gabriele (venerdì, 10 agosto 2018 21:34)

    Forse bisogna prima ristrutturare "le ciocche"! Una volta ho segnalato la discarica a cielo aperto vicino il multipiano e sotto la strada che va da Via De Gasperi a Via Ciamarra, segnalazione fatta direttamente all'assessore alla riqualificazione del centro storico. La risposta è stata: "lo sappiamo ma non sappiamo di chi è l'area e non possiamo intervenire"! SENZA PAROLE!

  • #13

    patrizia (sabato, 18 agosto 2018 17:44)

    il parcheggio c’e quello su via Ciamarra
    Un centro storico che si rispetti deve avere attività commerciali tipiche
    design, artigianato, enoteche e prodotti tipici locali, bar ristoranti tipici, sale da the,
    sale d concerto, live music bar librerie ristoranti etnici; poi il verde: c’è ma non è curato, manutenzione è la parola chiave. Per realizzare tutto ciò bisogna innanzitutto volerlo poi ci vuole l’aiuto dell’amministrazione che detassa fortemente gli affitti dei locali e costringa con un prestito detassato chi deve ristrutturare, oppure chi non può vende,perché i locali sfitti devono essere ben tenuti( e chi non riesce ad affittare deve abbassare le pretese)
    Il tutto deve essere straordinariamente bello!!!!!
    solo questo può non solo riportare la cittadinanza su ma fare in modo che il centro storico diventi il fiore all’occhiello della cittadina.La bellezza ci salverà!!!!