Operazione Galaxy

23 Persone Arrestate. Perquisizioni e Sequestri a Frosinone, Cassino, Sora, Ceprano ed Arce

Disarticolata una “mega” frode in danno dell’Unione Europea e dell’Italia.

 

Frode messa in atto da un consolidato gruppo criminale che operava con base stabile in Italia e proiezioni internazionali.

 

La frode consisteva

nell’utilizzo di sofisticate tecniche di falsificazione che sfruttavano le “falle” dei sistemi di controllo adottati dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero dei Trasporti. 

 

Legati alla Camorra. Rilevata la presenza di due grossi gruppi commerciali operanti rispettivamente nel Lazio e in Campania, risultati contigui con gruppi della criminalità organizzata (esponenti del clan dei casalesi operanti nel basso Lazio e clan camorristici dell’area vesuviana e nocerino- sarnese).

 

La tecnica utilizzata. In pratica, sfruttando l’indebito risparmio dell'imposta costituito dall’I.V.A. non versata (aliquota del 22%), il sodalizio è riuscito ad acquisire una rilevante quota di mercato, costituendo delle vere e proprie “posizioni dominanti” nel mercato nazionale degli autoveicoli

di “lusso”, con l’ovvia conseguenza della distorsione del principio di libera concorrenza Il sistema di triangolazione societaria era basato su operazioni commerciali tra aziende di paesi membri dell’Unione Europea, attraverso l’utilizzo di società cartiere cd. “missing trader”, con l’interposizione di più società filtro cd. “buffer”, talvolta controllate a loro volta da società “off-shore” (operanti a Cipro e nelle isole Cayman), il tutto al fine di ostacolare la tracciabilità dei flussi commerciali e finanziari.

Le società estere utilizzate venivano costituite ad “hoc” da soggetti italiani che stabilivano delle teste di ponte soprattutto in Repubblica Ceca e in Germania.

 

Tali società sono risultate riconducibili a soggetti italiani pluripregiudicati, legati a clan camorristici già operanti nel settore della compravendita di autoveicoli in Italia, caratterizzati da legami familiari ed interessi in società italiane collegate tra loro come società satellite, utilizzate nella filiera “cartolare”. Individuata una cellula operativa al servizio di tale organizzazione, costituita da vari soggetti, ognuno con un preciso ruolo funzionale.

 

Una stamperia per ogni genere di documenti. 

 

Individuata anche una vera e propria “stamperia”, dedita alla riproduzione di ogni genere di documentazione fiscale (fatture di importazione, bollette doganali ecc.) e tecnica (libretti di circolazione, certificati di conformità ecc).

 

La conseguente perquisizione della stessa ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro nr. 51 timbri relativi a vari uffici pubblici italiani (Motorizzazioni, Comuni, Dogane, Notai ecc.) ed esteri (Motorizzazioni tedesche, austriache, spagnole, ecc.), bollini olografici delle motorizzazioni federali tedesche, nr. 6 patenti italiane in bianco, supporti cartacei di carta filigranata.

Pacchetto chiavi in mano. La cellula operativa, oltre alla produzione della documentazione falsa, forniva il pacchetto “chiavi in mano” della nazionalizzazione degli autoveicoli comunitari, attraverso la presentazione della documentazione presso l’Agenzia delle Entrate d’Isernia dove, in seguito al mero controllo formale della documentazione, venivano validati i telai per la successiva immatricolazione ad opera della Motorizzazione Civile. A seconda dei casi, l’organizzazione sceglieva un particolare ufficio provinciale della Motorizzazione Civile (nella maggior parte dei casi Isernia, Palermo e Catanzaro).

 

I numeri. Interessate 21 società con sede in tutt’Italia. 1576 autovetture di lusso illecitamente nazionalizzati (tra cui Ferrari, Porsche, Maserati, Bentley, Jaguar, oltre ad una moltitudine di Mercedes, Audi, BMW, Land Rover); 7 milioni e mezzo di I.V.A. evasa; 51 milioni e mezzo di imponibile relativo all’emissione di fatture soggettivamente e/o oggettivamente inesistenti;167 persone fisiche coinvolte a vario titolo; 159 concessionarie auto italiane coinvolte; 9 società estere coinvolte. Oltre ad una miriade di aziende minori di varia provenienza geografica. 

 

Accertata, nel corso delle indagini, la presentazione di documentazione riguardante ben 64 autovetture d’alta gamma (PORSCHE), fatte passare per FORD Galaxy, sfruttando la similitudine delle iniziali dei telai “WP0” per Porsche e “VF0” per Ford: da qui l’attività d’indagine denominata “Operazione Galaxy”.

Scrivi commento

Commenti: 4
  • #1

    cittadino incazz.......... (giovedì, 17 ottobre 2019 19:10)

    Hai capito !!! e l'uomo campa.

  • #2

    Lettore (sabato, 19 ottobre 2019 08:06)

    Tutto giusto e tutti delinquenti senza dubbio.
    Ma a parte il reato in questione io voglio dire:
    Ma può essere che ce una persona compra una macchina di 50.000 euro quasi 10 mila sono di IVA?
    Cioè ..se ti metti a 500 euro al mese (che non è poco) tra due anni hai finito di pagare solo l'iva e la macchina ormai è vecchia!
    Io non so chi sia il vero ladro oggi come oggi .

    Comunque complimenti alle forze dell'ordine per il lavoro svolto.

  • #3

    Ko (domenica, 20 ottobre 2019 11:27)

    Se le leggi fossero più semplici si vedrebbero prima le marachelle.
    PS tanto non gli faranno assolutamente niente

  • #4

    Si, va be’ (domenica, 20 ottobre 2019 15:34)

    no recuperiamo tutto il sommerso con gli scontrini “gratta e vinci”... che menti che ci abbiamo... mica roba da poco...