Delitto Mollicone. Il Depistaggio

Nuova udienza del processo per la morte di Serena Mollicone.

 

Contro interrogatorio oggi delle difese e dalle parti civili al luogotenente Gaetano Evangelista.

 

Il militare

(nella foto in alto) fu al comando della caserma di Arce dal 2004 al 2020. Quindi subito dopo il Maresciallo Mottola. Evangelista, sotto le domande incalzanti degli avvocati della difesa, non ha fatto altro che confermare quanto già testimoniato la settimana scorsa.

 

Ma ha detto anche altro: “Ci fu un grande depistaggio delle indagini” ha riferito in aula. I carabinieri di Arce, ha spiegato Evangelista, non hanno voluto dare grande rilevanza alle dichiarazioni di Carmine Belli. 

Il Carrozziere di Arce Carmine Belli
Il Carrozziere di Arce Carmine Belli

Il carrozziere (processato ed assolto per il delitto di Serena) aveva raccontato di aver visto la ragazza litigare con Marco Mottola (attualmente imputato insieme al padre), proprio il giorno della scomparsa della giovane, ossia il primo giugno del 2001.

 

Il luogotenente Evangelista è tornato a parlare anche della famosa porta della caserma contro la quale (secondo l’accusa) sarebbe stata sbattuta Serena.

 

Ha quindi raccontato dell’appuntato Suprano (anche lui imputato nell'odierno processo) che avrebbe minimizzato sulla spaccatura riferendo che la porta si fosse rotta a seguito del litigio tra Franco Mottola ed il figlio Marco.

 

Nel 2007 quella porta fu smontata ed appoggiata in una parete di una camera. La stessa è stata poi rinvenuta all’interno della stanza di Suprano.

 

C’è da dire che al luogotenente Evangelista l’avvocato della difesa ha contestato l’affermazione fatta la scorsa udienza, secondo cui Marco Mottola sarebbe un soggetto socialmente pericoloso. Perché? Sempre secondo l'avvocato Germani non c’è documentazione che avvalori questa dichiarazione. (notizia in aggiornamento).

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