Processo Mollicone. Ascoltata la Donna delle Pulizie ed il Colonnello dei Ris. Spunta il Dna di un Altro Uomo, per ora Ignoto

Una teste fondamentale che però non fa segnare punti all’accusa, anzi.

 

Una testimonianza ricca di “non ricordo” quella di Rosa Mirachi, la donna che svolgeva le pulizie presso la caserma carabinieri di Arce nel periodo della morte di Serena. 

La Mirachi non ricorda. Non ricorda di aver visto Serena in caserma. Si, afferma che c’era una ragazza che però non assomigliava a Serene che lei, comunque, non conosceva. La donna non avrebbe neppure lavato con l'acido la porta dove, secondo l’accusa, sarebbe stata uccisa Serena.

 

Dichiarazioni che contrastano con quelle rese nei verbali. All'epoca dei fatti la Mirachi raccontò di aver incontrato il maresciallo Franco Mottola sulle scale e di aver percepito la presenza di una ragazza in caserma. Oggi non ricorda.

 

L’unico dato certo emerso dall’udienza di ieri è che il delitto di Serena Mollicone, rinvenuta cadavere nel giugno del 2001 in un boschetto dell'Anitrella, non sarebbe collegato ad un movente a sfondo sessuale. A sostenerlo il colonnello Giampietro Lago direttore scientifico dei Ris di Parma il quale ha analizzato gli indumenti della 18enne ed altri 12 reperti.

 

Su nessuno di questi sarebbe stato evidenziato del liquido seminale o altri elementi organici. Sul nastro utilizzato per legare la vittima, sarebbero state isolate invece due tracce di Dna uno di Serena, l'altro appartenente ad un uomo di cui non si conoscono le generalità ma in ogni caso non sarebbe riconducibile agli attuali imputati.

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